Fondazione

La nascita e la storia della associazione

L’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria è stata strutturata come società nazionale per determinare uno stretto collegamento con la Commission Internationale du Génie Rural (CIGR) che operava dal 1930, principalmente in Europa, con scopi di coordinamento e sviluppo di iniziative nel campo dell’ingegneria agraria. La CIGR era orientata verso la creazione di circostanze favorevoli per incontri e conferenze internazionali al fine di favorire lo scambio di esperienze e di risultati delle ricerche tra studiosi, tecnici, professionisti ed Enti interessati alle applicazioni dell’ingegneria nel mondo agrario. Il suo ruolo poteva essere sintetizzato in tre parole chiave: collegamenti, coordinazione, iniziative.

Dopo il IV Congresso internazionale della CIGR tenutosi nel 1951 con sede principale a Roma, ma che aveva visto i partecipanti spostarsi da Milano a Napoli (sede della chiusura del Convegno) per osservare i cambiamenti in atto dell’agricoltura italiana nel dopoguerra, fu auspicata l’istituzione di un’associazione nazionale in Italia nel campo dell’ingegneria agraria che potesse operare in stretto collegamento con la CIGR.

Il 12 febbraio 1959 fu così fondata l’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria come aderente alla CIGR per iniziativa di un gruppo di studiosi e tecnici tra cui Carlo Santini della Facoltà di Agraria di Portici che ne divenne il primo presidente.

Lo statuto della nuova associazione riprendeva quello della CIGR e si articolava in cinque sezioni tecniche: Scienza del suolo e delle acque (1a sezione); Costruzioni rurali e attrezzature connesse (2a sezione); Meccanica agraria (3a sezione); Elettrificazione rurale (4a sezione); Organizzazione scientifica del lavoro in agricoltura (5a sezione).

In quegli anni, dopo le immani catastrofi prodotte dal secondo conflitto mondiale, l’agricoltura rappresentava in Italia un settore in cui erano indispensabili grandi sforzi tecnici per la ricostruzione e per l’ammodernamento, in modo da provvedere nel più breve tempo possibile alle necessità della popolazione. La gestione ancestrale dell’azienda agraria celermente si trasformava per il consistente esodo dalle campagne della manodopera; la meccanizzazione dell’agricoltura rappresentava l’elemento fondamentale per far fronte alle esigenze di un mercato in espansione. Gli orientamenti degli interventi dello Stato miravano all’affermazione definitiva della bonifica integrale e, specialmente nel mezzogiorno, alla realizzazione di grandi opere di irrigazione collettiva. Gli edifici rurali e gli impianti per la conservazione e trasformazione dei prodotti erano considerati strumenti determinanti per assicurare maggiore produttività.

Superata una prima fase organizzativa, l’Associazione si è rapidamente sviluppata e, sotto l’impulso appassionato di Giovanni Candura, organizza il primo Convegno nazionale a Portici dal 14 a16 aprile 1966 sul tema Il contributo del Genio Rurale all’ammodernamento aziendale.

Con la presidenza di Giuseppe Stefanelli (1967-1976) sono poi divenuti sempre più numerosi e intensi i rapporti dell’Associazione con gli Enti pubblici italiani ed i rapporti con studiosi ed Organizzazioni internazionali. Grazie l’attaccamento e alla dedizione dei soci più attivi, l’Associazione è stata presente in modo consistente ai Convegni e alle manifestazioni della CIGR e ha organizzato in Italia manifestazioni su specifici argomenti a carattere nazionale e internazionale.

Le manifestazioni dell’Associazione hanno sempre suscitato vivo interesse presso gli studiosi e i soci, ma anche nell’ambiente degli operatori agricoli, che hanno collaborato sempre attivamente alla loro riuscita. Valido e utile è stato anche il contributo dell’Associazione per la presa di coscienza dei problemi e delle difficoltà dell’agricoltura italiana di quegli anni e per evidenziare gli efficaci apporti che l’ingegneria applicata poteva in concreto fornire a vantaggio del mondo agricolo, della produzione e delle condizioni di lavoro degli operatori.

Il 9 febbraio 1970, in occasione della modifica dello statuto voluta per migliorare la sua organizzazione, l’Associazione ha assunto la denominazione di Associazione Italiana di Genio Rurale, (che ha mantenuto fino al 29 agosto 1994, per poi divenire di nuovo Associazione Italiana di Ingegneria Agraria (AIIA), più vicina alla terminologia utilizzata in altre lingue europee.

Nello stesso anno, in sostituzione del suo Bollettino informativo, l’Associazione inizia la pubblicazione della Rivista di Ingegneria Agraria, suo organo ufficiale, di cui assume la direzione scientifica. La rivista era un esempio unico in Europa nel settore e si avvaleva soprattutto dell’intelligente opera di Giuseppe Pellizzi, che ne fu il primo direttore, per raccogliere la parte migliore della produzione scientifica in Italia nel campo dell’ingegneria agraria.

Con decreto del Presidente della Repubblica del 19 ottobre 1987 (pubblicato sulla g. u. n. 3 del 5 gennaio 1988) all’Associazione fu attribuito il riconoscimento di personalità giuridica.

Dagli anni ottanta, la CIGR ha assunto sempre più il ruolo di organizzazione mondiale con un orientamento fortemente internazionale e con stretti contatti con società regionali e nazionali. Il ruolo di coordinamento in ambito europeo è stato ricoperto dalla European Society of Agricultural Engineers (EurAgEng) particolarmente attiva nell’organizzazione di conferenze, di gruppi di lavoro su specifici interessi, di pubblicazioni, di reti e di lobbying internazionale.

L’AIIA ha aderito sin dai primi anni all’EurAgEng, condividendone gli obiettivi e ha ampliato i suoi ambiti di interesse spaziando in sempre più articolate applicazioni dell’ingegneria in agricoltura; nel 1994 l’Associazione ha poi organizzato a Milano per conto della CIGR il XII Convegno Internazionale di Ingegneria Agraria avvalendosi dell’ l’instancabile ed altamente qualificato impegno di Giuseppe Pellizzi.

Di recente, la condivisione delle conoscenze e l’integrazione sempre più stretta dei saperi, richieste dall’utilizzo delle risorse naturali secondo nuovi modelli di sviluppo, hanno fatto evolvere gli interessi dell’Associazione, dalle mere applicazioni delle diverse branche dell’ingegneria in agricoltura e nelle industrie a essa collegata, verso l’ingegneria dei biosistemi, che ne amplia l’area di interesse scientifico, estendendola agli organismi viventi legati ai sistemi naturali ed all’agricoltura. Pertanto l’Associazione promuove iniziative per favorire le applicazioni dei principi ingegneristici ai processi che governano i fenomeni territoriali al fine di studiare, modellare e valorizzare i sistemi biologici per uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura, della produzione alimentare dell’uso del suolo e dell’ambiente.

L’Associazione promuove e collabora anche a iniziative per favorire, in ambito internazionale, il riconoscimento e l’accreditamento di corsi di laurea in ingegneria applicata ai sistemi biologici che apriranno nuove opportunità professionali e lavorative.